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Zona di Comfort? La frase di Neal Donald Walsch ” Life begins at the end of your comfort zone” è molto illuminante.
Racchiude una grande verità. Quante volte ci è capitato di perdere delle grandi occasioni, di non cogliere delle opportunità che ci avrebbero cambiato la vita? Penso che la risposta di molti sia “spesso”. Perché? Perché il più delle volte ci accontentiamo, rimaniamo a crogiolarci nella nostra zona di comfort, con le nostre sicurezze, le nostre pseudo certezze e non viviamo una vita piena, appagata, cogliendo le opportunità che la vita spesso ci regala. In una parola, perché spesso accettiamo di non vivere? Certamente le risposte in questo caso sono molteplici: esperienze vissute, indole, ambiente famigliare. Tutti reagiamo diversamente alle sollecitazioni della vita. Ma spesso siamo noi stessi a non voler fare il grande salto, spesso di tarpiamo le ali perché riteniamo di non essere in grado di poter agire, di non avere le qualità per poter realizzare nuove imprese. Spesso è una scarsa autostima che ci induce a non agire. Eppure spingerci fuori dai nostri abituali confini, la nostra zona di comfort, ci permetterebbe di crescere, apprendere, migliorare e raggiungere i nostri obiettivi.
Usciamo dai nostri confini
Il più delle volte siamo a noi ad infilarci nel nostro guscio. Spesso nelle mie sessioni Coaching mi sento dire : ” Ho sempre agito così, perché dovrei fare diversamente”? “Perché abbiamo delle grandi potenzialità, perché spesso siamo quello che pensiamo” rispondo. E se pensiamo di essere in grado di poter fare, agire, raggiungere i nostri traguardi, sicuramente siamo in grado di farlo. Sono diverse le tecniche che ci possono aiutare a muovere i primi passi fuori dalla nostra zona di comfort. Innanzitutto possiamo allenare il nostro cervello, che solitamente è pigro, Va stimolato, educato, a fare cose e compiere gesti diversi. Magari proviamo ogni giorno per un mese a fare qualcosa di diverso: non prendere il tram sempre alla stessa fermata, cambiare strada per tornare a casa . Tutto ciò che ci fa penare e non agire automaticamente è importante. C’è un bel libro ” 10 minuti” di Chiara Gamberale, in cui la protagonista ogni giorno per 10 minuti fa una cosa che non aveva mai fatto. Questo permette di pensare diversamente, ma anche agire diversamente. Usciamo dalla nostra routine e scopriamo magari di avere dei talenti ai quali non avevamo mai pensato. Riuscire a compire attività e azioni diverse sicuramente agisce positivamente sulla nostra autostima. Ci rende consapevoli del fatto che siamo in grado di poter fare e pensare cose inaspettate. Sono i neuroni che permettono di legare fra loro i convincimenti. Il neurone riconosce il pensiero positivo e lo lega alla memoria emozionale. Il cervello collega con un filo il fatto con il pensiero con l’emozione.
Le affermazioni
Un altro metodo per poter lavorare sulle nostre convinzioni autolimitanti e uscire dalla zona di comfort sono le affermazioni. Le affermazioni sono potenti perché ci consentono di utilizzare le parole per cambiare alcune credenze limitanti del nostro subconscio. Usiamo le parole per creare degli intenti, dei ragionamenti per focalizzarci su ciò che vogliamo essere . ” Io sono coraggiosa”, “Io sono saggia” “Io so cucinare bene” e tante altre. Un suggerimento è quello, ogni mattina, appena svegli, di scrivere un’affermazione su un post-it. Appendiamo dove possiamo vederlo spesso. Facciamolo per 21 giorni, ogni giorno, ogni mattina. I risultati saranno sorprendenti.
Se cambiamo i nostri processi mentali, possiamo influire sulla nostra mente e focalizzarci su ciò che sappiamo fare e non su cosa NON sappiamo fare. Dobbiamo entrare nell’ordine di idee di focalizzarci sui pensieri positivi, non su quelli negativi. Chiudere gli occhi e visualizzare quello che vorremmo accadesse. Concentrare tutta la nostra energia sulla riuscita di un’iniziativa. Provare con il pensiero ad assaporare il risultato di una nostra azione con risvolti positivi come se l’avessimo già realizzata e con successo. La visualizzazione è un’altra tecnica importante per portare il nostro cervello a percepire la positività. Aiutiamoci anche appendendo in casa immagini di ciò che di bello siamo riuscite a realizzare. E’ la ragione per la quale quasi tutti abbiamo foto in casa che ritraggono persone care, momenti sereni e felici trascorsi. Il ricordo di situazioni piacevoli ci aiuta a mentalizzarci sullo stato positivo della nostra mente.
Lo stato positivo della mente
Sono strumenti semplici, ma al tempo stesso molto potenti. Compiere queste piccole azioni in maniera continuativa , ripetitiva ci aiuta e ci accompagna a prendere consapevolezza, fiducia in noi stessi e a cambiare il nostro approccio. Diventiamo così positivi, fiduciosi delle nostre capacità, e piano piano, senza accorgerci, ci ritroviamo fuori dalla nostra zona di comfort. Perché la vita inizia quando finisce la nostra zona di comfort. Ci credete? Uscitene e lo sperimenterete voi stessi.