Come aprire una Microimpresa Domestica, la vostra Home Bakery

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Aprire una Microimpresa Domestica, una Home Bakery, può apparire complicato.. in realtà  seguendo passo passo la procedura di avvio è molto più semplice di quanto si possa immaginare.

Basta organizzarsi e sapere quali sono gli aspetti da tenere in considerazione,  ma procediamo con ordine.

Prima di tutto:  Esiste una Normativa di referimento?

Sì,  esiste ed è il Regolamento CE 852/2004. Il Reg. CE 852/2004, Allegato II, Cap. III, prevede la possibilità che gli alimenti possano essere preparati per essere commercializzati anche in locali utilizzati principalmente come abitazione privata, dettandone i requisiti fondamentali.  Esistono dei requisiti, strutturali, che devono essere rispettati affinchè la mia nuova attività sia completamente compliant alla normativa.  Sono i requisiti che riguardano l’organizzazione dello spazio, la cucina,  in cui si  svolgere questa attività.

Le riassumiamo qui per vostra comodità:

  1. Attrezzature frigorifere (ove conservare materie prime e prodotti finiti) distinte da quelle in uso per le proprie preparazioni domestiche e familiari
  2.  Piani di lavoro distinti da quelle in uso per le proprie preparazioni domestiche e familiari
  3. Tempistiche di lavorazione distinte da quelle delle preparazioni domestiche
  4. Servizi igienici e lavabi dei servizi igienici dotati di comandi non manuali (fotocellula o pedale)
  5. Rispetto di quanto previsto dal Reg. CE 178/2004 in termini di rintracciabilità degli alimenti prodotti
  6. Rispetto di quanto previsto dal Reg. UE 1169/2006 in termini di etichettatura
  7. Predisposizione di procedure di autocontrollo secondo i principi HACCP

Quali sono gli altri aspetti burocratici da seguire?

Dovrà essere presentata segnalazione certificata di inizio attività – SCIA allo Sportello unico per le impreseSUAP (Sportello Unico Unità Produttive) del comune di competenza prima dell’inizio dell’attività.

Dovrà essere allegata alla stessa SCIA l’autorizzazione all’accesso presso i propri locali di abitazione per i controlli da parte degli organi di controllo sanitari (Asl)  che potranno essere svolti dopo l’inizio dell’attività.

ATS inserirà l’attività nella propria programmazione stabilendo la frequenza di controllo sulla base della valutazione del rischio.

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